Il calcio è uno sport che unisce le persone in tutto il mondo. Ma cosa dovresti sapere su questo gioco amato da milioni? Ecco alcuni punti chiave:
Il calcio moderno ha le sue radici nell’Inghilterra del 19° secolo, ma giochi simili sono stati giocati in tutto il mondo per secoli. La Federazione Internazionale di Calcio (FIFA) è stata fondata nel 1904.
Le regole del calcio sono stabilite dall’International Football Association Board (IFAB). Il gioco è giocato da due squadre di 11 giocatori ciascuna, con l’obiettivo di segnare più gol dell’avversario in 90 minuti.
Ci sono molte competizioni di calcio in tutto il mondo, tra cui la Coppa del Mondo FIFA, la UEFA Champions League e le leghe nazionali come la Premier League inglese e la Serie A italiana.
Alcuni dei più grandi giocatori di tutti i tempi includono Pelé, Diego Maradona, Lionel Messi e Cristiano Ronaldo. Questi giocatori sono noti per la loro abilità, creatività e capacità di segnare gol.
Le tattiche nel calcio possono variare notevolmente, con squadre che utilizzano diversi stili di gioco, formazioni e strategie. Alcune squadre preferiscono un gioco d’attacco, mentre altre si concentrano sulla difesa.
Il calcio ha un enorme impatto sociale e culturale in tutto il mondo. Può unire le persone, incoraggiare il gioco di squadra e promuovere l’esercizio fisico.
Ricorda, il calcio è più di un gioco: è una celebrazione dello spirito umano e della nostra capacità di unirci attraverso lo sport. Che tu sia un giocatore, un tifoso o un semplice spettatore, c’è sempre qualcosa di nuovo da scoprire nel meraviglioso mondo del calcio.
Le scarpe antinfortunistiche sono un elemento fondamentale per la sicurezza sul lavoro. Esistono vari modelli, tra cui le scarpe basse e le scarpe alte, ognuna con le proprie caratteristiche e vantaggi
Le scarpe antinfortunistiche basse sono simili alle scarpe da ginnastica tradizionali in termini di design. Queste scarpe sono generalmente più leggere e offrono una maggiore libertà di movimento rispetto ai modelli alti. Sono ideali per lavori in cui è necessaria una certa agilità, come ad esempio nei magazzini o nelle fabbriche.
Le scarpe antinfortunistiche alte, invece, offrono una protezione maggiore rispetto ai modelli bassi. Queste scarpe coprono l’intera caviglia, offrendo una protezione extra in caso di caduta di oggetti pesanti. Sono ideali per lavori in ambienti più pericolosi, come i cantieri edili.
Le scarpe antinfortunistiche sono classificate secondo la normativa UNI EN ISO 20345. Questa normativa prevede diverse classificazioni,
tra cui SB, S1, S1P, S2, S3, S4, S5, SRC, HRO, SBEA. Queste classificazioni indicano le diverse caratteristiche di protezione offerte dalle scarpe, come la resistenza all’acqua, la presenza di lamine antiperforazione e la resistenza agli oli.
In conclusione, la scelta tra una scarpa antinfortunistica bassa e una alta dipende dalle esigenze specifiche del lavoro.
È importante considerare sia il livello di protezione necessario sia il comfort e la libertà di movimento.
Il Fascino del Calcio Balilla
Introduzione
Il calcio balilla, noto anche come biliardino, è un gioco che ha conquistato generazioni di appassionati. Originariamente inventato come passatempo per i soldati durante la Prima Guerra Mondiale, il calcio balilla è diventato un simbolo di divertimento e competizione.
Storia del Calcio Balilla
La storia del calcio balilla risale al 1922, quando fu brevettato per la prima volta in Gran Bretagna. Da allora, il gioco si è diffuso in tutto il mondo, diventando un elemento fisso in bar, club e sale giochi.
Regole del Gioco
Il calcio balilla si gioca su un tavolo appositamente progettato, con otto file di giocatori di plastica o metallo montati su aste rotanti. L'obiettivo del gioco è segnare il maggior numero di gol possibile nella porta avversaria.
Strategie e Tecniche
Nonostante possa sembrare un gioco semplice, il calcio balilla richiede strategia e abilità. I giocatori devono padroneggiare una varietà di tecniche, tra cui il tiro di precisione, la difesa e il controllo della palla.
Conclusione
Che si tratti di un torneo amichevole in un bar locale o di una competizione internazionale, il calcio balilla continua a essere un gioco amato da molti. Con la sua combinazione di strategia, abilità e un pizzico di fortuna, non c'è da meravigliarsi che continui a resistere alla prova del tempo.
Le scarpe antinfortunistiche sono un elemento fondamentale per la sicurezza sul lavoro. Questi dispositivi di protezione individuale (DPI) sono progettati per proteggere i lavoratori da una serie di pericoli potenziali.
Il primo e più ovvio vantaggio delle scarpe antinfortunistiche è la prevenzione degli infortuni. Queste scarpe sono progettate per proteggere i piedi da vari rischi presenti nei luoghi di lavoro, come schiacciamento del piede per pesi che cadono dall’alto, urti, scivolamenti, presenza di chiodi sulla pavimentazione.
Le scarpe antinfortunistiche non solo proteggono da lesioni fisiche, ma anche da rischi elettrici, scivolamento e fuoriuscite di sostanze chimiche. Sono dotate di suole antiscivolo e materiali che proteggono i piedi da oggetti in caduta.
L’uso delle scarpe antinfortunistiche è spesso obbligatorio secondo le normative di sicurezza sul lavoro. Queste normative sono state introdotte per proteggere i lavoratori da possibili infortuni sul luogo di lavoro.
Oltre alla sicurezza, le scarpe antinfortunistiche devono anche offrire comfort, soprattutto per coloro che devono lavorare in piedi per lunghi periodi.
La scelta delle scarpe antinfortunistiche adeguate può fare una grande differenza nella prevenzione degli infortuni sul lavoro. Ricordiamo sempre che la sicurezza sul lavoro è una responsabilità condivisa e che ogni lavoratore ha il diritto di lavorare in un ambiente sicuro e protetto.
Nella società moderna, le strutture sportive svolgono un ruolo cruciale nel promuovere uno stile di vita sano e nel costruire comunità forti. Questi spazi non sono solo luoghi per fare esercizio fisico, ma sono anche centri sociali che uniscono le persone di tutte le età.
Le strutture sportive forniscono un luogo accessibile e sicuro per fare esercizio fisico. L’attività fisica regolare è essenziale per mantenere una buona salute e prevenire una serie di malattie croniche. Inoltre, lo sport può migliorare la salute mentale, riducendo lo stress e l’ansia.
Le strutture sportive sono spesso il cuore delle nostre comunità. Forniscono un luogo dove le persone possono riunirsi, creare legami e condividere esperienze comuni. Che si tratti di tifare per la squadra locale o di partecipare a un evento di beneficenza, queste strutture aiutano a rafforzare il senso di appartenenza alla comunità.
Per i giovani, le strutture sportive offrono un ambiente sicuro dove possono imparare nuove abilità, sviluppare la fiducia in se stessi e imparare il valore del lavoro di squadra. Queste esperienze possono avere un impatto positivo sul loro sviluppo personale e accademico.
In conclusione, le strutture sportive sono molto più che semplici luoghi per fare esercizio. Sono fondamentali per la salute e il benessere della nostra comunità, per la costruzione di relazioni sociali e per lo sviluppo dei nostri giovani. Investire in queste strutture è investire nel futuro della nostra comunità.
Lo sport è una parte fondamentale della vita di molte persone. Non solo offre un modo per rimanere in forma e in salute, ma può anche portare a una migliore qualità della vita. In questo articolo, esploreremo alcuni dei numerosi benefici dello sport.
Uno dei benefici più evidenti dello sport è l’effetto positivo sulla salute fisica. Lo sport può aiutare a:
Lo sport non solo beneficia il corpo, ma anche la mente. Può:
Lo sport offre anche opportunità di socializzazione. Partecipare a squadre o club sportivi può portare a nuove amicizie e un senso di comunità.
Che si tratti di migliorare la salute fisica o mentale, o di creare legami sociali, i benefici dello sport sono numerosi e significativi. Quindi, indipendentemente dall’età o dal livello di abilità, incoraggiamo tutti a trovare uno sport che amano e a farne parte della loro routine quotidiana.
L’esclusivo pallone da gioco ufficiale della FIVB. Sostituendo il VLS300, è la nuova generazione di beach volley. Con una superficie della sfera
increspata per un tocco eccezionale sulla punta delle dita, una migliore resistenza all’acqua e un nuovissimo sistema di valvole per bloccare la sabbia,
il BV550C si è evoluto dal VLS300. Inoltre, l’uso di pelle sintetica realizzata con nylon riciclato e l’eliminazione di inchiostri a base di solventi durante
la produzione, la BV550C riduce il suo impatto ambientale”. In estrema sintesi i punti di forza sono racchiusi nei seguenti punti:
A DOHA – c'è stata una grande novità è stata la nuova palla Mikasa Beach Pro BV550C. che nei prossimi giorni sarà in vendita al grande pubblico mikasa .
Questo pallone lo ritroveremo anche ai Campionati mondiali di beach volley FIVB in Messico a ottobre e alle Olimpiadi di Parigi nel 2024.
Alla base di questo nuovo modello di pallone ci sono anni di ricerche e sviluppo in contatto con i migliori giocatori e allenatori del mondo.
Si tratta della prima volta che viene realizzata in nylon riciclato e non fa più uso di inchiostri a base solvente.
Le scarpe da trekking offrono la massima protezione per un cammino su terreni accidentati, dove ci potrà essere acqua, fango e altri ostacoli. Tante molte scarpe di questo tipo possono essere utilizzati anche in altri sport, come anche l'arrampicata. Specialmente quelle alte sostengono benissimo la caviglia per proteggerla dalle torsioni, nonostante non ne limita il movimento. Questa attività sportiva è alla portata di tutti, e ti regala benessere fisico e mentale. Specialmente ti fa dimenticare tutte le preoccupazioni quotidiane, immergendosi nella natura si riprendere il contatto con se stessi.
L’ex calciatore di Serie A Lele Adani in diretta su Instagram insieme a Bobo Vieri, durante una puntata di “Bobo TV”, ha lanciato la sua proposta per sostenere e non far scomparire le scuole calcio e più in generale le società sportive dilettantistiche del nostro Paese.
In sintesi la proposta del noto commentatore di Sky consiste nel far inserire nei contratti di tutti i calciatori di Serie A una clausola grazie alla quale il 5% dello stipendio netto vada devoluto a sostegno dello sport di base. “Solo in questo modo - afferma Adani - si può realmente sostenere un movimento sportivo che altrimenti rischia seriamente di scomparire”.
Alla domanda di Vieri se questo non sia materia del CONI, Adani risponde categorico facendo ben capire che “i piani alti” hanno altri interessi e altri problemi da risolvere e che l’aiuto immediato e concreto deve venire dai calciatori i quali così possono andare a sostenere il loro territorio di origine che li ha allevati e allenati all'inizio della loro carriera.
La speranza è che l’appello di Lele Adani possa essere sempre più condiviso, sostenuto e in definitiva attuato dalle società professionistiche di tutti gli sport, non solo del calcio.
Giacca M1125 e pantalone P229 Tuta Sportiva Legea, ideale per tutti gli sport e sopratutto per la palestra che vogliono vestire i propri allievi con un capo di abbigliamento sportivo e personalizzato comodo e unico nel genere.
Ritrovare la serenità di coppia con l’aiuto dello psicologo
Tutti noi vorremmo vivere una storia
d’amore come nei film o nelle pubblicità: felici, complici, passionali, con il
sorriso perennemente stampato sul viso. La realtà, invece, è tutt’altra cosa.
I baci, gli abbracci e le smancerie dei
primi mesi tendono, con il passare del tempo, a lasciare il posto a liti, fraintendimenti, incomprensioni,
tradimenti, che rischiano di minare pesantemente la stabilità del rapporto.
Queste problematiche possono arrivare a
portare i due partner a pensare ad una soluzione diversa, decidendo di
affidarsi ad una persona esterna: lo psicologo.
Come funziona una terapia di coppia?
La terapia di coppia è uno dei metodi
più efficaci utilizzati dai due partner in crisi. Consiste in diversi confronti
(divisi in sedute) tra partners e psicologo a cui i due raccontano le proprie
problematiche di coppia e i motivi che li hanno portati a chiedere il suo
aiuto.
Il requisito fondamentale affinché si
svolga una terapia che possa essere utile ai partner è una forte motivazione da parte di entrambi. Senza di essa e senza un desiderio di voler cambiare le cose è praticamente
impossibile creare il contesto adatto ad una psicoterapia.
Anche l’atteggiamento dello psicologo però è molto importante. Il
terapeuta deve assumere un atteggiamento di ascolto e cercare di instaurare un
rapporto empatico con il cliente, provando a mettersi nei suoi panni. Deve
essere curioso della storia del cliente e del suo percorso terapeutico.
Assumere un atteggiamento positivo può influenzarlo e renderlo più felice (o
meno triste).
Qual è il suo scopo primario?
Ovviamente l’obiettivo principale di
questi incontri è quello di ripristinare o addirittura migliorare il rapporto
tra i due partner. Attraverso le sedute infatti si scoprono molti lati sia del
proprio carattere sia di quello del partner che prima non si conoscevano.
Un bravo psicoterapeuta scava a fondo
nei meandri delle menti dei propri clienti cercando di indurli alla riflessione
e al cambiamento.
Fondamentale è la ricerca del rapporto
di fiducia sia tra i due partner, sia tra un partner e il terapeuta.
Inoltre, il confronto e la comunicazione
tra i due partner devono essere la base portante delle sedute prima e della
privata dopo. È proprio per mancanza di comunicazione che la maggior parte
delle coppie si rivolge ad una persona esterna. Due persone che si sono amate
per diversi anni finendo per esaurire tutti i discorsi hanno bisogno di dare
una scossa alla propria relazione e la terapia di coppia può essere la
soluzione ai loro problemi.
Michele Lettieri
I genitori e l’omosessualità dei figli
“Papà, mamma, sono omosessuale”.
La
rivelazione della propria sessualità da parte di un figlio o una figlia ai propri
genitori è una tappa molto importante nella vita di entrambi. Per un figlio confidarsi
con loro su questo delicato argomento è estremamente complicato e richiede un
elevato coraggio, nonché una grande forza di affrontare le proprie paure. “E ora se glielo dico come la prenderanno?”
Nessun
genitore, quando nasce un figlio crede che esso possa avere una tendenza
sessuale “differente” e questo può portare a diversi tipi di reazioni. Tra
tutte quella prevalente è lo shock,
seguito dal rifiuto e dalla rabbia, dall’impotenza fino all’accettazione.
Alcuni si prendono le colpe dell’omosessualità del proprio figlio e cercano
soluzioni su come poter risolvere la situazione. Altri la accettano non
reagendo in maniera negativa e comprendendo la sua difficoltà nel parlare con
loro della propria sessualità.
Percorso di accettazione: prima il figlio e poi il genitore
Dopo aver
appreso di essere omosessuale il soggetto inizia un lungo percorso di
introspezione su sé stesso e sulla sua sessualità. Un cammino interiore che una
persona con un carattere debole può ritenere insormontabile e senza via
d’uscita. Un’uscita che però esiste e la si può trovare in un fattore: la comunicazione.
Parlarne con
qualcuno è l’antidoto giusto. Qualcuno che può essere un genitore appunto, un
amico, un compagno di classe. Qualcuno
che ti accetti per quello che sei.
La
situazione per quanto riguarda i genitori è molto simile. Anche loro, appresa
la notizia, dovranno iniziare un cammino di approvazione sia del figlio sia di sé
stessi. Come farlo?
Si può agire
in due modi differenti:
1 Confronto con uno psicoterapeuta
(psicologo specializzato in psicoterapia, gay counselor, ecc.): se i
genitori non sanno come affrontare da soli la situazione, il consiglio di uno
specialista può essere d’aiuto.
In
particolare, può chiarire dei dubbi che possono esserci sul ragazzo/ragazza e
sui genitori circa:
_ la sessualità del figlio/a: può
succedere che il soggetto non sia ancora così certo di ciò che vuole. Il suo
potrebbe essere un periodo transitorio e uno specializzato può capire quale sia
la sua reale tendenza sessuale.
_ l’omosessualità in generale: lo
psicoterapeuta aiuta i genitori e anche il figlio a scoprire un mondo che per
loro prima potevo essere sconosciuto.
_ una ricostruzione o miglioramento del
rapporto coi genitori stessi: non tutti abbiamo lo stesso carattere. Come
scritto sopra le reazioni che un genitore può avere sono molteplici e, in
alcuni casi, possono portare ad una rottura del rapporto con il proprio figlio.
2 Confronto genitori-figlio: è molto
importante per un genitore confrontarsi con il proprio figlio, rassicurarlo e
fargli capire che siete dalla sua parte. Ringraziatelo per essersi confidato
con voi, non deve essere stato semplice. Fategli domande, documentatevi,
ripetetegli che gli volete bene. È molto importante evitare frasi che possono
urtare la sua sensibilità. Assumete un atteggiamento positivo, in modo che
possa aprirsi completamente con voi, in caso contrario lui o lei lo noterà.
Parlarne anche con uno psicologo può essere utile. Essere omosessuali non è una
scelta e, nel bene e nel male, va accettato e compreso.
Sette isole invase dai turisti, la compagnia Liberty Lines autorizza delle corse speciali
L’estate alle isole Eolie è iniziata prima del previsto. Un boom di
turisti per certi versi inaspettato già dai primissimi giorni del mese ha
invaso le sette isole.
Un numero che, in occasione del ponte del 2 giugno, è cresciuto a
dismisura arrivando ad oltre 8 mila
turisti. Molte persone però, provenienti specialmente da Milazzo, sono
state costrette a rimanere a terra nelle proprie auto e a passare la notte in
hotel a causa del pieno carico di aliscafi e navi.
Per questo motivo la Regione Sicilia, su richiesta delle amministrazioni
comunali eoliane, ha autorizzato delle corse
speciali da parte della compagnia di aliscafi Liberty Lines.
Corse che erano previste soltanto dal 20 giugno ma che, considerato il
prematuro inizio della stagione balneare e le temperature da capogiro, sono
state anticipate già dai primi giorni del mese.
A questi si aggiungono inoltre delle imbarcazioni provenienti dalla
Calabria ed altre da Napoli.
Luoghi più visitati
In particolare, tra le mete più ambite dai turisti ci sono state Stromboli,
il cui cratere è meta di escursioni
diurne e notturne, e Lipari, il cui tratto settentrionale che va da Spiaggia bianca ad Acquacalda è senz'altro il più suggestivo di tutta l'isola. Molto
visitate anche le spiagge di Panarea come Cala degli Zimmari,
incastonata da due torrioni di origine lavica e la Spiaggia della Calcarea,
con i suoi getti di vapore provenienti dal suolo.
Da non dimenticare anche Vulcano
con i famosi bagni nelle pozze di
fanghi termali e le passeggiate
nell’entroterra di Filicudi. Questi sono alcuni dei tantissimi luoghi che
questa meravigliosa terra propone.
Inoltre, il clima mite e la
varietà di colori offerti dalla regione mediterranea l’hanno fatta da
padrone in quello che si sta confermando uno dei posti sempre più ambiti dai
turisti.
Turisti che, dopo due giorni di puro relax trascorsi tra sole e mare,
hanno avuto come unico problema la difficoltà
nei rientri, con interminabili code agli sportelli della stazione di
Milazzo.
Aliscafi e navi in sold-out
Per i prossimi giorni posti in aliscafo e navi verso il tutto esaurito.
Anche le corse speciali sono state prenotate in massa per godersi le meraviglie
delle isole Eolie.
Primi giorni di giugno quasi da record all’insegna di quella che,
secondo le previsioni, sarà una grande stagione turistica.
Michele Lettieri
Attrezzature ed accorgimenti utili per praticare trekking nelle sette isole
La prova costume si avvicina inesorabilmente e a quelli che non sono ancora pronti diciamo: state tranquilli, abbiamo noi la soluzione. Stiamo parlando del trekking. Quale modo migliore di una bella passeggiata per tenersi in forma in vista dell'estate?
Il luogo ideale?
Ovviamente le Eolie. Le sette isole sono ormai da anni tra i posti
preferiti dai turisti per praticare questo bellissimo sport grazie agli splendidi
paesaggi da cui sono contornate.
In questo articolo vi
prepareremo al meglio per affrontare le lunghe passeggiate in maniera
più confortevole e divertente possibile.
Per fare trekking è molto
importante possedere un'attrezzatura adeguata. Essendo ormai alle porte
della stagione estiva vi proporremo attrezzature utili per lunghe giornate di
sole.
Consigliamo alcuni
attrezzi da portare con sè:
_ Le scarpe e le calze
da trekking: è fondamentale avere delle scarpe confortevoli per la tua
esperienza outdoor. Consigliamo scarpe leggere, sensibili, che permettono una
camminata comoda, piacevole e veloce. Il piede suda poco e il rischio di
vesciche è quasi pari a zero. Anche le calze sono importanti poichè mantengono
il piede alla giusta temperatura, asciutto e fungono da cuscinetto tra la pelle
e le scarpe, evitando sfregamenti e attriti.
_ I pantaloni da
trekking: hanno un ruolo fondamentale per la buona riuscita
dell'escursione. Devono proteggere le gambe, essere comodi accompagnare i movimenti,
essere impermeabili in modo da far traspirare la pelle (per fronteggiare gli
sbalzi di temperatura) e resistere agli strappi. Sconsigliamo vivamente
l'utilizzo dei jeans.
_ Uno zaino: se
sei alle prime escursioni non c'è bisogno di riempirlo troppo. Mettere soltanto
le cose necessarie come cibo, acqua e un kit minimo di primo soccorso. Se fa
particolarmente caldo è impotante inserire anche una crema solare per evitare
scottature.
Portare anche un paio occhiali
da sole ed un cappello che possano proteggere dal sole.
_ Una mappa del posto:
se non sei un esperto dei posti non fidarti troppo delle tue abilità
orientative. Portare con sè una mappa del posto è molto importante.
E' molto importante,
soprattutto se principianti, comunicare ad altre persone dove stai andando e
quando, meglio ancora se si tratta di un amico escursionista che conosce
quel percorso. In caso di problemi, potrà aiutarti.
Non cercate di strafare percorrendo strade diverse dal cammino che la mappa vi consiglia di fare. Godetevi le bellezze del paesaggio e pianificate le soste. Rendete la passeggiata piacevole e non pericolosa.
Michele Lettieri
Gli adolescenti sempre più schiavi della tecnologia: cosa possono fare i
genitori per evitarlo?
Secondo un recente sondaggio online condotto dall' Associazione
Nazionale Dipendenze Tecnologiche, Gap e Cyberbullism su un campione di 500
persone più della metà dei ragazzi tra i 15 e i 20 anni arriva a controllare in
media lo smartphone 75 volte al giorno. Addirittura il 7% lo fa fino a
110 volte al giorno.
Nel 79% dei casi i giovani non riescono a staccarsi dal proprio
smartphone per più di tre ore.
Questi dati allarmanti denotano una vita virtuale che nei giovani d'oggi
ha preso il sopravvento su quella reale. La possibilità che la batteria del
telefono si scarichi, che non ci sia campo o che qualche social non funzioni,
crea nei giovani quella sorta di astinenza che si ha nelle dipendenze.
Quindi sì, anche quella degli smartphone può essere considerata una dipendenza
e, come tale, deve essere arginata.
Chi può farlo? I genitori sono i primi che possono impedire lo
sconsiderato utilizzo del proprio smartphone. Un adolescente, tra sbalzi
d'umore dovuti agli ormoni e primi segnali di ricerca di indipendenza, è molto
difficile da gestire, ma con alcune accortezze i genitori possono evitare che
possa crearsi nel figlio questa dipendenza dal cellulare. Come? Attraverso
alcuni piccoli insegnamenti.
_ Vietarne l'utilizzo a tavola: non è educato utilizzare il
telefono a tavola. Va insegnato ai propri figli a farne a meno quando si
mangia.
_ Chiedere ai propri figli per cosa lo usano: è importante
parlare con il proprio figlio. Porgli delle domande sul perchè stanno così
tanto tempo online e cercare di fargli capire che l'utilizzo eccessivo può
essere nocivo per la loro vita sociale, affettiva e scolastica.
_ Stabilire regole che valgono per tutta la famiglia: stare tre
ore al giorno senza cellulare e occuparle con attività come giochi in famiglia
piuttosto che letture di un libro, lavori manuali o altro.
_ Fargli fare sport : cercare di coinvolgerlo il più possibile in
attività di svago. Lo sport è un rimedio molto importante contro la dipendenza
dagli smartphone. Quelle due o tre ore che dedichiamo all'attività sportiva la
neghiamo ai nostri cari telefoni. Lo sport fa bene alla salute, cerchiamo di
inculcarlo ai nostri figli.
_ Raccontategli la vostra adolescenza: siete ancora in tempo. La
vostra generazione è una delle ultime, se non l'ultima, che ha affrontato la
gioventù senza la tecnologia. Raccontate ai vostri figli la vostra adolescenza
fatta di partite su campi di cemento e ginocchia sbucciate, pomeriggi interi
passati all'oratorio e moltissimi amici.
Fategli capire che anche senza tecnologia si viveva bene.
Purtroppo le cose che un genitore può fare non sono molte, anche perchè
il cellulare è anche un importantissimo mezzo di comunicazione ed è impensabile
vietarne l'utilizzo quando è fuori con gli amici perchè in caso di necessità è
utile per contattarli. L'unica cosa che possono fare è comunicare con il
proprio figlio (anche attraverso alcune piccole regolette come quelle citate
qui sopra) e cercare di fargli capire che l'utilizzo è giusto, ma nei limiti, e
soprattutto in modo da non prendere il sopravvento su tutto il resto.
Michele Lettieri
Il nervosismo, lo stress,
la noia, la rabbia, la solitudine, sono tanti i fattori che portano una persona
ad aprire il frigorifero e mangiare tutto quello che c'è.
Questa voglia di cibo che
assale senza un vero e proprio bisogno fisiologico è la cosiddetta fame
nervosa, o emotiva.
Differenze tra fame occasionale e patologica
E' importante però
distinguere una voglia occasionale di "sgarrare" e concedersi al
piacere di un dolce ad una festa, dalla vera e propria abitudine a mangiare
nonostante il corpo non ne richieda la necessità.
Per il primo caso state
tranquilli, si tratta soltanto di poca determinazione che, diciamocelo,
appartiene ad una buona maggioranza di persone.
Perchè in fondo la vita è
una sola e perchè privarsi completamente di uno dei piaceri della nostra
esistenza?
Come in ogni cosa nella
vita però ci vuole equilibrio e la linea che divide la poca attitudine nel
rispettare le diete e la fame nervosa patologica è molto sottile.
Eh si, la fame nervosa
può essere considerata come una patologia perchè si passa da un pensiero del
cibo non abituale ad una fame costante, fissa.
Tutto questione di mente
Questa voglia di mettere
costantemente qualcosa sotto i denti, come detto prima, non è un bisogno che il
corpo richiede. E allora da dove arriva?
Dalla mente: è pura e
sola questione mentale.
Un gruppo di ricercatori
dell’Howard Hughes Medical Institute’s Janelia Research Campus di Ashburn,
negli USA guidati dal dottor Scott Sternson ha recentemente scoperto che nel
cervello esiste una specifica rete di neuroni finalizzata a rendere la
sensazione della fame il più spiacevole possibile. Questi neuroni si trovano in un‘area
antichissima del cervello, l’ipotalamo. La funzione di questa rete
neurale è legata ad un sistema di motivazione che ci spinge a soddisfare il
prima possibile i bisogni fisiologici dai quali
nell'antichità dipendeva la sopravvivenza. Questo perché nel nostro
cervello la fame è un segnale strettamente legato ad una sensazione di
potenziale pericolo: se non ti procuri al più presto del cibo ne va
della tua vita. Oggi è ancora così?
Nella nostra società vi è
sovrabbondanza di cibo facilmente raggiungibile
(salvo alcuni paesi in cui purtroppo non è così) e quindi gli alimenti
non si procurano più per sensazione di pericolo, ma per sfizio. Spesso
mangiamo troppo proprio per riempirci e “fuggire” da quella sensazione di
malessere che in realtà non c’entra nulla con la scarsità e quindi con la fame.
Sono cose alle quali una
persona dovrebbe pensare prima di aprire il frigo di casa: voglio mangiare
perché ho veramente fame o per puro sfizio personale?
L'aiuto di uno psicologo può aiutare
Non tutti hanno un
carattere talmente forte da lasciarsi tutto alle spalle. Ma per ogni problema c'è sempre una
soluzione. E quando non si riesce a trovarla da soli si può, anzi si deve
chiedere un aiuto a qualcuno. Sto parlando dello psicologo.
Quando non basta la buona
volontà è utile parlarne con qualcuno che ti segua con costanza ed efficienza.
Una consulenza psicologica può essere la soluzione.
Michele Lettieri
Il Montanaso agguanta tre punti importantissimi rifilando tre reti al
malcapitato Oriese, vittima dei biancoverdi oggi in modalità schiacciasassi. Partono
bene gli ospiti con Gellera che crea scompiglio nella difesa locale, ma sbaglia
strozzando il tiro. Al 15’ bellissima azione targata Lagroia-Carabelli: i due
si scambiano più volte il pallone, la sfera arriva al numero 9 che serve un
assit al bacio per Carabelli che dal dischetto calcia fuori di poco. Sei minuti
dopo è Grossi che ci prova dalla distanza con un bel tiro di controbalzo che si
spegne alla sinistra del portiere. Le due squadre difendono bene e serve una
giocata del singolo per sbloccarla. Detto fatto, al 31’ Donzelli decide di
mettersi in proprio, converge col destro e disegna un tiro “alla Del Piero” che
tocca la traversa ed entra in rete. Pochi minuti dopo sono gli ospiti a
rendersi pericolosi, da una punizione di Possali dalla trequarti sinistra,
Calvi valuta male la traiettoria e la palla finisce sulla traversa, sulla
respinta Luisetti mette in rete ma è in posizione di fuorigioco. Nel secondo
tempo i locali mettono la quinta e al l 6’ raddoppiano: Mbaye S. va via sulla
fascia sinistra, dribbla Pandini e mette un cross al bacio per Lagroia che di
mancino non sbaglia. La pratica è archiviata al 12’: da corner di Donzelli,
Zambelli salta più in alto di tutti battendo Torraca per la terza volta.
Si attende una reazione ospite che però non c’è. Il Montanaso tiene il
triplo vantaggio senza troppi patemi e stacca proprio l’Oriese in classifica.
Michele Lettieri
Un Montanaso giovane e di belle speranze cade in 10 contro il Castelvetro in una partita dal risultato bugiardo. I locali in inferiorità numerica dal 15’ del primo tempo sfoggiano una delle migliori prestazioni dell’anno ma pagano le uniche due disattenzioni del match. Al 14’esimo la svolta della gara: Facchini di prima imbuca per Caporali, l’11 salta il portiere ma viene steso da Lupo. Rigore ed espulsione. E’ lo stesso Caporali a battere e a siglare il gol del vantaggio. Il Montanaso reagisce subito, Tutone inventa un tacco a liberare Mbaye I. che di sinistro calcia, Valetti però gli nega il gol con un gran colpo di reni. Al 27’ il Castelvetro raddoppia: su cross dalla sinistra, Maiocchi ha il tempo di stoppare, mirare e portare sul doppio vantaggio i suoi. Allo scadere del primo tempo Mbaye I. viene atterrato in area. L’arbitro fischia il secondo rigore di giornata. Ad incaricarsi della battuta è Donzelli, il numero 10 non sbaglia e accorcia le distanze. Nella seconda frazione è dominio locale, all’88’: Mbaye I. dopo una splendida azione mette dentro un cross per Romanenghi che da posizione defilata calcia sull’esterno della rete. Un minuto dopo è ancora Mbaye I. ad avere sui piedi la palla del pareggio: su sponda di testa di Lagroia il numero 11 sfugge ai difensori avversari e si trova a tu per tu con Valetti che ancora una volta è superbo opponendosi coi piedi.
Michele Lettieri
Ecco ripassiamo un regolamento del Gioco del Calcio, il fuorigioco. Dall'introduzione della regola nel 1863 alle ultime modifiche del 2013.
Il Montanaso resiste, persiste e conquista tre punti d’oro alla fine di
una partita al cardiopalma.
All 10’ è già vantaggio locale: Vicini dalla destra mette un cross al
bacio per Tutone, il neo-arrivato svetta di testa e batte Colombo.
I tempi di reazione del Chieve però sono felini e nemmeno un minuto
dopo è già 1 a 1: su lancio lungo di Antonini la palla danza sulla linea
dell’out, il guardalinee alza la bandierina ma l’arbitro fa proseguire,
Capellini arriva sul fondo e mette dentro per Vigani che sigla il più facile
dei gol tra le proteste locali.
La partita è accesa e aperta a continui cambi di fronte. La possibile
svolta è dietro l’angolo e arriva al 33’: Cannata sguscia in area e viene
atterrato, l’arbitro indica il dischetto. E’ lo stesso numero 7 ad incaricarsi
della battuta e siglare il gol del momentaneo sorpasso.
Il Montanaso crea tanto ma per raddrizzarla serve un episodio: punizione
dal limite e Carabelli in campo. Questo mix è letale per gli ospiti, il numero
8 tira una saetta che piega le mani del portiere e si insacca in rete. Quando
tutto sembra finito è la Garra biancoverde ad avere l’ultima parola e in questo
caso ha un nome e cognome: Alessandro Donzelli. Il numero 11 fa il solito
movimento a rientrare dal lato corto dell’area, calcia e, complice una
deviazione avversaria, manda fuori causa il portiere, siglando il gol vittoria.
Michele Lettieri
Il Montanaso regge l’urto Casale e prevale ancora tra le mura amiche, superando
i biancorossi in classifica e abbandonando la zona play out. Nei primi minuti
la paura di perdere regna sovrana e per vedere un’occasione degna di nota
bisogna aspettare il 31’: Vicini pennella un gran cross sulla testa di
Romanenghi che spreca da ottima posizione.
Per sbloccarla serve una gran giocata del singolo, Lagroia recepisce e
agisce. Su un cross dalla sinistra di Romanenghi il numero 9 locale stoppa
spalle alla porta e da vero bomber di razza si gira e fa partire un radente sul
secondo palo che impietrisce Monica.
Nella seconda frazione il Casale sotto di un gol si sbilancia lasciando
spazio ai contropiedi locali. Ancora Lagroia si rende pericoloso al 64’ con un
tiro dal lato corto dell’area che si spegne di poco alto.
Dal 78’ all’80’ Bonetti, alla prima in maglia biancoverde, decide di
alzare la saracinesca, negando il gol ospite in più occasioni: prima rimedia ad
un grossolano errore di Zambelli in impostazione immolandosi con i piedi e poi
compie un autentico miracolo su Guglieri a botta sicura.
Nei minuti di recupero il Casale le prova tutte e sfiora clamorosamente
il vantaggio al 94’: su un’azione confusionaria gli ospiti sbattono prima
contro Bonetti e poi contro Zambelli che salva sulla linea.
Cinque minuti e pratica archiviata. Dal 10’ al 15’ i padroni di casa
rifilano tre reti agli ospiti, rei di troppi errori difensivi e vittime di un
Montanaso versione super.
Ad aprire le danze è Grossi che, su respinta corta della difesa, si
coordina e batte al volo Leni.
Palla al centro e 2-0: Donzelli scappa sulla fascia, rientra e mette
dentro un tiro-cross che, complice il velo di Lagroia, si adagia sul secondo
palo sorprendendo il portiere.
La retroguardia ospite è completamente in bambola e il 3-0 al 15’ ne è
l’emblema, su rimpallo i rossoneri giocano alle “belle statuine” e lasciano
sfilare il pallone. La sfera finisce sui piedi di Lagroia che si ritrova
inaspettatamente davanti al portiere. Il numero 11 non si emoziona e sfrutta la
più facile delle occasioni.
Nel secondo tempo gli ospiti scendono in campo con un piglio diverso e
al 7’ accorciano, da calcio d’angolo la difesa locale perde la marcatura di
Bellaviti. Il numero 6 svetta di testa battendo un Salvo (subentrato a Lucini)
non esente da colpe.
La partita è aperta con continui cambi di fronte, ma il Fissiraga si fa
ancora male da solo, Senna da rimessa laterale regala palla a Lagroia,
l’attaccante completa l’opera con un gran gol: stop e tiro al volo sotto la
traversa e Leni nuovamente battuto.
Il Montanaso galleggia sulla zona play out, per il Fissiraga invece si
profila un campionato di sofferenza.
Michele Lettieri
Il Montanaso rivede la luce: 3 a 0 al Crema
Il Montanaso respira sotto le magie di Donzelli e rifila un secco 3 a 0
agli ultimi in classifica del Crema.
Non c’è mai stata partita, Lucini inoperoso e uomini di Quazzoli G. che
archiviano la pratica senza troppi patemi.
Già al 7’ Romanenghi mette in chiaro le cose: con la sua prestanza
fisica si libera degli avversari e fa partire dal limite un tiro di controbalzo
che impietrisce Tosi.
Al 41’ scende in cattedra Donzelli. Il suo gol è pura magia: il fantasista
locale si sbarazza di suola del difensore avversario, fa un passo e dal limite
calcia un destro che finisce dritto sotto il sette, trovando un gol da play
station.
Nel secondo tempo Spinelli prova a cambiare qualcosa inserendo subito
Isufi e Barbaglio S. al posto degli spenti Brugna e Roglio. Lo spartito però
non cambia e sono sempre i padroni di casa a rendersi pericolosi. Al 52’ Gonni si invola sulla fascia sinistra e
pennella per Donzelli che sbaglia di testa.
Il numero 10 però si fa perdonare al 71’, scatta sulla fascia
portandosi a spasso tre difensori, poi converge e serve un assist al bacio per
Gazzola che ringrazia e spedisce ancora sotto il sette.
Ancora Donzelli pericoloso su punizione dal limite al 38’, Tosi però è
in traiettoria.
All’86’ bruttissimo infortunio per Gazzola che è costretto ad uscire in
ambulanza. Dopo la pausa dovuta al grave infortunio non accade più nulla. Il
Montanaso conquista 3 punti d’oro che lo risollevano dai bassifondi della
classifica, per il Crema invece è notte fonda.
Michele Lettieri
Al Montanaso stavolta non riesce la rimonta andata in scena sul campo
dell’Oriese, paga alcune sbavature difensive e viene sconfitto in casa dal
Santo Stefano.
Primi minuti di gioco non adatti ai più deboli di cuore con le due
squadre che si fronteggiano a viso aperto. Dopo due miracoli di Lucini, al 6’
sono i padroni di casa ad andare in vantaggio: da corner di Gazzola, Zambelli è
il più lesto e con una zampata sul secondo palo porta avanti i suoi.
Nemmeno il tempo di festeggiare che gli ospiti pareggiano: Tadi dalla
destra fa ammattire i difensori avversari, converge verso il centro ed appoggia
a Manjougi che di piatto destro supera il portiere.
La partita è più viva che mai, Carabelli al 9’ sfiora il nuovo vantaggio
su punizione e ancora il numero 8 biancoverde tenta il gol dell’anno con un
tiro dalla sua metà campo che si spegne alto di pochissimo.
Proprio nel momento migliore del Montanaso sono gli ospiti a
ribaltarla: Selicato su cross dalla trequarti destra trova in area Dragoni, il
numero 9 ospite è bravissimo a girarsi e battere Lucini con un destro ben
piazzato. Al 38’ gli uomini di Quazzoli protestano per un gol annullato a
Lagroia per presunto fuorigioco.
Nel secondo tempo il Montanaso si rende subito pericoloso prima con Romanenghi
di testa e poi con Donzelli che di sinistro non trova la porta di poco. Alla
prima vera occasione però gli ospiti trovano il tris: Carnevale si perde Tadi,
il funambolico numero 11 va sul fondo, alza la testa e imbecca Dragoni che,
lasciato libero in area, sigla il più facile dei gol.
I padroni di casa però non sono domi e al 70’ accorciano le distanze:
Gazzola viene atterrato in area, Bassi fischia il calcio di rigore. Dal
dischetto Donzelli è freddissimo e spiazza Milanesi.
Negli ultimi 20’ non accade più nulla di rilevante, Il Montanaso cade
ancora in casa rimanendo fermo a quota 5, mentre il Santo Stefano vola a 12,
avvicinandosi alle zone nobili della classifica.
Michele Lettieri
Avvio di marca ospite con Longaretti che al 9’ impegna Lucini su
punizione. E’ il preludio al gol che arriva tre minuti più tardi: Manini lancia
in profondità Sottocasa che sguscia tra la difesa avversaria e con angolo di
tiro ridotto riesce ad effettuare un diagonale perfetto che non lascia scampo a
Lucini.
Il Montanaso si rende pericoloso solo dalla distanza con Villantieri
che tenta l’eurogol con un tiro dai 35 metri, la palla finisce di poco a lato.
Al 34’ il primo episodio dubbio, Donzelli viene atterrato sulla linea
dell’area di rigore, l’arbitro fischia punizione dal limite tra le proteste
locali che acclamavano al rigore e quelle ospiti che volevano la simulazione.
Ad incaricarsi della battuta è Villantieri, il numero 10 lascia partire un tiro
sotto il sette imparabile per Ghizzinardi.
Al 38, su contatto apparentemente innocuo, Peletti è bravo a prendersi
il fallo e l’arbitro stavolta fischia rigore. Sul dischetto Longaretti è
freddissimo e batte Lucini.
Il secondo tempo è prevalentemente di dominio locale con gli uomini di
Quazzoli (oggi squalificato) alla disperata ricerca del pareggio.
Dopo tanti sterili tentativi di rendersi pericolosi è un altro episodio
a cambiare nuovamente la gara: al 77’ su cross dalla destra di Lettieri,
Groppelli viene atterrato in area. L’arbitro non ha dubbi e concede il penalty
ai padroni di casa. Resta non ci sta e viene espulso per proteste, lasciando la
sua squadra in dieci uomini. Dagli 11
metri si presenta Donzelli che spiazza il portiere e regala il pareggio ai biancoverdi.
Gli ultimi 10 minuti sono di puro assedio Montanaso e al 90’
l’occasione più ghiotta per il vantaggio è sulla testa di Romanenghi,
l’attaccante però schiaccia a lato da ottima posizione. Al 48’ un’altra
espulsione per la Lodigiana, è Provenzano P. a dover lasciare il campo per
doppia ammonizione.
Michele Lettieri
Un
eurogol di Bighini stende il Montanaso, ora lo Sported Maris sogna in grande
Sconfitta rovente quella del Montanaso che dopo un’ottima partita esce
dal campo a mani vuote.
A decidere la gara è un eurogol del subentrante Ghidini. Sotto il sole
del Mc Donald’s Stadium sono gli ospiti a spuntarla, corsari e cinici i
cremaschi volano a 7 punti, rivelandosi come possibile mina vagante del
campionato. I padroni di casa, d’altro canto, fanno la partita e dominano in
lungo e in largo, ma vengono stoppati dalla sfortuna e da un Burlini oggi in
stato di grazia.
Primo tempo bello da vedere con le due squadre che si affrontano a viso
aperto, ma per la prima occasione bisogna aspettare il 25’: è il Montanaso a
farsi vedere in avanti con Marchesi che dopo una mischia in area si ritrova la
palla tra i piedi e di prima intenzione calcia di mancino, il tiro finisce di
poco a lato.
Ancora i locali pericolosi al 35’ con Donzelli che pennella una
splendida palla dalla destra per Carabelli che di testa sfiora il vantaggio.
Due minuti dopo la prima grande occasione del Maris è sulla testa di Barberio
che vede il portiere poco fuori dai pali e prova a superarlo con un pallonetto,
Lucini però è attento e manda in angolo.
E’ Barberio il più pericoloso dei suoi e al 43’esimo ritenta la sorte
con un bel tiro dalla distanza che finisce di un soffio sopra la traversa.
Il secondo tempo è di puro dominio locale con sporadiche folate degli
ospiti. Al 62’ autentico miracolo di Burlini: Groppelli si libera in area e
calcia a botta sicura, ma il portiere ospite è superlativo, respinge d’istinto
e salva i suoi.
Al 76’ la svolta della partita: Ghidini appena entrato si inventa il
gol della domenica con un tiro mancino che si spegne dolcemente sotto il sette,
facendo esplodere di gioia i suoi tifosi. Il Montanaso accusa il colpo e
rischia il raddoppio ancora con Barberio, ma poi all’82 va a millimetri dal
pareggio con Marchesi che su cross dalla sinistra centra il palo a Burlini
battuto.
Nel finale i padroni di casa le provano tutte ma la difesa ospite regge
l’urto, conquistando così 3 punti importantissimi per continuare a sognare.
Michele Lettieri
Un solido Montanaso stende di misura
la Spinese: decide Carabelli su punizione, Corini sbaglia dal dischetto
Comincia
bene il campionato per il Montanaso che tra le mura amiche batte la Spinese,
aggiudicandosi i primi tre punti. Una partita dalle due facce quella andata in
scena al Mc Donald’s Stadium: un primo tempo scoppiettante ha infatti lasciato
il posto ad un secondo di tenuta, spezzettato dalle numerose interruzioni, con
gli ospiti che fanno ben poco per riagguantare il risultato.
Gli uomini
di mister Quazzoli, scesi in campo con pragmatico ma efficace 3-5-2, partono a
razzo e al 6’ sono già in vantaggio: una punizione dai 25 metri apparentemente
innocua di Carabelli sorprende il disattento portiere ospite Labruna che piazza
male la barriera e regala il vantaggio ai bianco-verdi.
Lo
svantaggio scuote gli ospiti che al 14’ si rendono pericolosi con Nervetti che,
a tu per tu con Lucini, si fa parare il tiro. I bianco-blu, oggi in tenuta
rossa, provano a sfruttare l’ottimo momento, ma al 18’ si divorano il gol del
pareggio: cross dalla sinistra di Carioni, la palla finisce sui piedi di Corini
che con una girata manda di pochissimo fuori alla destra di Lucini.
Al 30’ la
possibile svolta della partita: da calcio d’angolo Nervetti viene atterrato in
area, l’arbitro non ha dubbi, è calcio di rigore. Sul dischetto si presenta
Carioni che calcia un fendente indirizzato all'angolino basso, ma Lucini è
letteralmente strepitoso, si distende sulla destra e respinge il tiro.
Il primo
tempo si chiude con una grande cavalcata di Lettieri (tra i migliori in campo) che
effettua un cross lungo sul quale arriva Donzelli, l’attaccante biancoverde
rientra col destro ma calcia debolmente.
Nella seconda
frazione la partita è molto più rognosa e poco spettacolare. La Spinese si
rende pericolosa troppe poche volte. Le uniche apprensioni dalle parti di
Lucini sono le lunghe rimesse laterali di Meloni (entrato al posto di
Aungurencei) che mettono in costante apprensione la difesa di casa, e una
girata di Lucchetti (espulso all’85’ per proteste) che si spegne di poco fuori
alla destra del portiere.
Il Montanaso
d’altro canto tiene bene il campo, rischiando poco o nulla e sfiorando anche il
gol del raddoppio con Quazzoli C. che, da azione di calcio d’angolo manca
clamorosamente l’impatto di testa col pallone, divorando il gol del 2-0.
Dopo 5’ di
recupero l’arbitro decreta la fine delle ostilità. Montanaso fortino, Spinese
rimandata.
Michele Lettieri
Prendendo spunto da un
allenamento della scuola spagnola, vediamo in questo post come scomporre
un’esercitazione e porre il focus sulle singole fasi che la compongono, per
migliorarle. La proposta combina tre soluzioni offensive, fra le quali anche
l'attacco delle punte s un pallone scodellato in area di rigore da posizione
defilata.
L’ESERCITAZIONE BASE
Ciascuno dei tre parte dal suo cinesino
di riferimento e tutti sono in possesso di un pallone. L’esercitazione comincia
col blu che conduce la palla verso il paletto, arrivato di fronte al quale
esegue una finta, un dribbling e poi tira in porta. Successivamente il blu
effettua un contromovimento e va in uno - due con il giallo, che, a sua volta,
tira in porta. Nel frattempo sarà partito anche il terzo giocatore che, giunto
in prossimità della linea di fondo, si incaricherà di crossare a centro area,
dove i compagni eseguiranno un incrocio per attaccare il primo palo l’uno e il
secondo l’altro. I parametri con i quali gestire l’esercitazione sono gli
stessi proposti nei precedenti post. Si può eseguire l’esercizio con le
mani per concentrarsi esclusivamente sulla sequenza dei movimenti oppure per
lavorare ad altissima intensità in uno spazio ridotto. La rotazione dei
giocatori, se prevista, può essere effettuata dopo ogni azione (sequenza)
oppure alla fine di una serie. È importante gestire oculatamente i tempi nel
rapporto tra gruppi che lavorano e gruppi che recuperano. Infine, è
fondamentale proporre l’esercitazione su ambedue i lati.
PIÙ SOLUZIONI, PER UN ATTACCO EFFICACE
Tutte le squadre avvertono l’esigenza,
per avere un reparto offensivo efficace, di poter disporre di più giocatori
che, pur specializzati in differenti ruoli, siano in grado di arrivare
all’obiettivo del tiro in porta. Questo vuol dire anche collocare più giocatori
in posizioni strategiche e disporre così di differenti combinazioni, ognuna
potenzialmente efficace per fare gol. In questa esercitazione i riferimenti
sono rappresentati da tre punti (primo palo, secondo palo e linea di fondo) e
una superficie (lo spazio tra le linee, all’interno di quello di gioco). Le
posizioni cruciali da attaccare per avere elevate probabilità di intercettare
una palla dal fondo sono due:
COSA OSSERVARE?
L’allenatore deve porre attenzione sui
seguenti aspetti:
Questa è un’esercitazione di tipo globale,
perché include contemporaneamente più principi concatenati tra loro. In base ai
dati raccolti e all’osservazione il tecnico deve individuare su cosa è
opportuno programmare interventi specifici, sia collettivi sia individuali.
UN ESEMPIO PRATICO
Diversi giocatori hanno difficoltà
nell’effettuare cross a parabola, altri non sanno interpretare il giusto tempo
di attacco alla palla su traversone esterno. Il primo problema è tecnico (saper
calciare). Il secondo è sia tecnico (saper eseguire colpo di testa o di tiro in
porta) sia spazio, temporale e percettivo (scelta del movimento in base alla
traiettoria del pallone). Conclusa l’esercitazione di base, si può proporre un
lavoro correttivo come quello esemplificativo seguente; questa volta non
globale ma analitico, per migliorare prima l’una, poi entrambe le fasi.
CROSS A PARABOLA, RICEZIONE E LETTURA
TRAIETTORIA
Da sempre lo sport più
seguito è il calcio che è riuscito ad entusiasmare sia maschi che femmine. C'è
chi lo segue per televisione, chi molto spesso va allo stadio a vedere la
squadra del cuore e chi lo segue in modo diretto praticandolo. Come tutti gli
sport il calcio ha i suoi seguaci ma anche persone che lo disprezzano pensando
che non c'è niente di divertente nel rincorrere un pallone e metterlo in rete.
Ma è proprio in questo particolare che tifosi e giocatori provano le loro
emozioni più grandi. Per un giocatore rincorrere il pallone e riuscirlo a
metterlo in rete con l'aiuto dei compagni di squadra è un'emozione immensa. Il
calcio non porta sempre gioie ma molto spesso porta delusioni a partire da un
goal sbagliato o dalla sconfitta in una partita. Il calcio è visto dalla
maggior parte delle persone come uno sport solo maschile dimenticando che ci
sono molte ragazze che lo praticano. All'età di nove anni ho scoperto la mia
passione per questo sport quando io e una mia amica preferivamo giocare a
calcio con i maschi piuttosto che giocare con le femmine e da li abbiamo
iniziato a praticarlo. Quando praticavo questo sport mi ha sempre regalato
forti emozioni a partire dai primi goal ma allo stesso tempo dalle delusioni
per una partita persa o da un goal sbagliato ma è stato grazie a questi sbagli
che ho capito che una partita si vince se c'è il gioco di squadra e tanto
allenamento e che ogni goal segnato non è stato segnato da un solo giocatore ma
dalla squadra intera che ha collaborato per l'azione del goal ed è per questo
che preferisco gli sport di squadra rispetto a quelli individuali perchè posso
condividere la mia passione con tanti amici.
Il settore giovanile del Casalmaiocco è uno dei più rinomati e
apprezzati del lodigiano. Esso, infatti, può vantare tutte le annate dai
piccoli amici 2011/12 fino alla prima squadra che milita in promozione.
Tra queste troviamo quella che, a mio modo di vedere, può dare più
soddisfazioni, ovvero gli esordienti 2006.
Questi bambini, ormai alla soglia adolescenziale, sono allenati da ormai
da sette anni dalla stessa persona: Emanuele Vessio.
Lele (diminutivo di Emanuele) ha creato con pazienza e dedizione un
gruppo davvero fantastico formato da bambini che, chi più chi meno, giocano
insieme da molti anni.
Egli è affiancato da Michele Lettieri e Marco Valenzano che lo aiutano
negli allenamenti e nella gestione dei bambini. Il tutto avviene sotto la
supervisione attiva della società che è sempre presente e pronta ad aiutare in
caso di necessità.
Gli allenamenti vengono svolti il martedì e il giovedì dalle 17 e 30
alle 19 al campo nuovo in via Michelangelo Buonarroti, mentre le partite
casalinghe si giocano il sabato pomeriggio all'oratorio.
A causa del numero eccessivo di bambini (sono 18 i tesserati, 3
acquisiti a dicembre) la società ha deciso di iscrivere due squadre per il
girone di ritorno, una gestita da Vessio e Valenzano e l'altra da Lettieri.
Nel girone di andata e durante le amichevoli la squadra di mister Vessio
ha alternato ottime prestazioni (vittoria contro i 2005 della Spinese in campo
a 11, tanto per citarne una), ad altre pessime in cui i cali di attenzione sono
stati fatali. Questo è uno dei tasselli su cui i tre mister cercano di
lavorare: il livello di attenzione.
C'è anche da dire che il Casalmaiocco non "seleziona" i
giocatori, come altre società (Fanfulla e San Colombano docet), quindi chiunque
paghi la quota è libero di iscriversi. Per questa ragione ci sono alcuni
bambini aventi un livello considerato medio-alto ed altri con maggiori carenze
sia fisiche, sia tecniche, sia mentali.
Tuttavia, con costanza, capacità e voglia di far bene, sia da parte
degli allenatori sia da parte dei bambini, questa annata si potrà togliere
molte soddisfazioni.
Michele Lettieri
Sin da quando siamo bambini e iniziamo a dare i primi calci ad un pallone i nostri allenatori ci insegnano che la tecnica in un calciatore è fondamentale. Come può un calciatore alle prime armi migliorare la propria tecnica? Beh, la risposta è semplice quanto scontata: l'allenamento.L'allenamento nel calcio, come in ogni cosa, è fondamentale per l'insegnamento e per il perfezionamento di moltissime attività, tra le quali anche la tecnica di un calciatore.Come migliorare nel calcio: il corpo
Ma in cosa precisamente un ragazzino deve allenarsi per migliorare la propria tecnica? Ci sono diversi tipi di esercizi che la maggior parte degli allenatori di calcio fanno effettuare ai propri calciatori. Precisamente esercizi mirati a:
1. Il controllo di palla: un buon controllo del pallone permette di avere un vantaggio sia sulla velocità dell'azione sia sul dribbling e tiro in porta.
2. Lo stop: è un fondamentale essenziale. Lo stop deve essere effettuato in modo tale da far ripartire immediatamente l'azione con un tocco. La palla quindi deve essere stoppata molto vicina al piede. Ci sono diversi tipi sia di stop che di controlli: la palla infatti può essere controllata con il collo del piede,con il piatto, con la suola, con l'esterno.
3. Il dribbling: è un termine tecnico volto a indicare il superamento dell'avversario eseguendo rapidi spostamenti impressi alla palla. Avere un ottimo dribbling equivale ad avere già una buona tecnica. Lo si può allenare ma è una qualità che spesso si ha dalla nascita.
4 L'utilizzo di entrambi i piedi: saper utilizzare entrambi i piedi è molto importante nel calcio. Permette infatti di dare imprevedibilità al calciatore poiché chi lo affronta non sa quale dei due piedi userà per calciare, crossare o passare il pallone. Gli esercizi per l'uso di entrambi i piedi sono consigliati anche per la tecnica, nonché per l'equilibrio e la duttilità di un calciatore.
La Mente del Calciatore
Un giocatore però per definirsi tecnico non deve avere soltanto i "piedi buoni". Molto importanti sono anche l'intelligenza tattica e calcistica.
Oltre agli esercizi pratici, infatti, quasi tutti gli allenatori delle scuole calcio insegnano ai bambini come stare in campo, la giusta posizione nel rettangolo di gioco e la giusta postura del corpo.
Quasi tutti i giocatori tecnici soprattutto quando sono in possesso del pallone giocano a testa alta, in modo da avere visione di tutto il campo e poter quindi effettuare dei passaggi più precisi. Servono molti allenamenti per riuscirci: è più complicato controllare un pallone senza vederlo. Questa è una prerogativa molto importante per migliorare la tecnica perchè permette di velocizzare i tempi di gioco creando più difficoltà agli avversari.
Può essere anche utile vedere dei filmati di calciatori professionisti per impararne le loro movenze e provare ad attuarle nei propri allenamenti (ovviamente nei limiti delle proprie capacità). Vedere il posizionamento in campo dei propri idoli e le loro giocate può essere uno stimolo in più per far bene e per diventare, un giorno, forti come loro.
Abbiamo visto alcuni tipi di esercizi utili per migliorare la tecnica ma altrettanto importanti sono alcune situazioni che non dipendono dai calciatori: possono infatti le condizioni del terreno di gioco influire sulla tecnica del calciatore?
Conoscere il campo di gioco
Con il passare degli anni il miglioramento delle condizioni dei terreni da gioco ha portato i calciatori ad una maggior facilità nel controllo e nella gestione del pallone e quindi, di conseguenza, ad un miglioramento della tecnica.
Negli scorsi decenni, prima degli anni '80-90, le attrezzature da gioco erano molto più limitate rispetto ad ora. Le condizioni dei terreni erano spesso molto deficitarie e raramente si trovava un campo completamente in erba. Le scarpe da calcio e anche i palloni non erano certo paragonabili a quelli che si utilizzano ora. Il calcio in generale era completamente diverso: il gioco era molto meno veloce di adesso e gli allenamenti erano meno duri e duraturi. Ogni calciatore aveva un ruolo e un compito da svolgere ben preciso, un terzino, per esempio, doveva marcare un'ala e dall'efficacia della marcatura dipendeva la sua valutazione finale. Oggi invece deve gestire molte più fasi del gioco. Un esterno deve saper fare tutta la fascia ed arrivare al cross con risolutezza ed efficacia, ma allo stesso tempo deve saper difendere in maniera impeccabile.
I campi da gioco, anche nelle categorie inferiori (eccezion fatta per i Paesi più poveri) sono in erba. Gli allenamenti si possono effettuare con tutte le attrezzature richieste (coni, nastri, sagome, paletti, cinesini, palloni). Per quanto riguarda le scarpe si utilizzano quelle con 13 tacchetti per i campi normali in erba e in buone condizioni, mentre quando piove e quindi il terreno è bagnato si utilizzano i tacchetti a sei per evitare di scivolare, avendo una maggior presa sul terreno.
Se ti interessano le attrezzature calcististiche ed i set calcio per te e per la tua squadra dai un’occhiata al nostro sito e contattaci pure per informazioni sulle nostre offerte.
Per poter disputare una buona partita di calcio è indispensabile avere a disposizione anche un buon pallone. Ma come poterlo scegliere in maniera adeguata?In questo articolo vi spiegheremo come è realizzato un pallone e quali sono le principali caratteristiche che esso deve avere.
Se il pallone possiede tutte queste caratteristiche è considerato regolamentare. Se, invece, non le ha è irregolare e quindi da sostituire. Queste regole valgono per i palloni aventi come misura il "5". Palloni di misure più piccole (numeri decrescenti) sono utilizzati per l'allenamento dei piccoli calciatori ed avranno un peso ed una circonferenza lievemente inferiore.Inoltre il pallone di misura "4" viene utilizzato per le partite di futsal (calcio a 5). Questo tipo di pallone, oltre ad essere più piccolo, deve essere anche a "rimbalzo controllato", cioè fatto di un materiale che fa sì che rimbalzi meno del normale. Esso è così fabbricato perchè nel futsal si gioca su superfici indoor che attutiscono meno dell'erba ed è più piccolo perchè possa stare in spazi più ristretti poichè anche la grandezza del campo è ridotta.Marche dei palloni
Tra le marche che predominano c'è sicuramente l'Adidas che è anche il fornitore ufficiale di tutte le partite organizzate da FIFA e UEFA fin dagli anni settanta. Seguono a ruota nike (fornitore ufficiale dei palloni della Serie A, della Coppa Italia e della Supercoppa italiana oltre che della Premier League e della Primera División) , Puma, Legea, Givova e Mondo. Tra le altre marche di buona rilevanza troviamo: Mikasa, Molten, Mitre, Uhlsport, New Balance e Ipro.Altri tipi di pallone
A seconda dello sport che si pratica si ha un diverso tipo di pallone. Vediamo ora come sono formati i palloni di altri tre importanti sport che utilizzano la palla come strumento di gioco principale. Precisamente: basket, pallavolo e beach volley.Pallone da basket: deve avere delle caratteristiche fisse per tutti i campionati. Deve essere arancione, diviso da piccole scanalature nere in otto spicchi, e fatto di cuoio, gomma o materiali sintetici. La circonferenza deve essere di 74,9-78 cm . Il diametro di 23,8 - 24,8 cm mentre il peso di 567-650 g. Vi è anche un'indicazione sulla pressione: il pallone, che viene lasciato cadere da 1,8 metri d'altezza, deve rimbalzare ad un'altezza di 1,2-1,4 metri sulla superficie del campo da gioco._Pallone da pallavolo: ci sono due tipologie principali di palloni da pallavolo: quelli propriamente usati nella pallavolo (ovvero nelle gare indoor, al coperto) e quelli da beach volley.I palloni da pallavolo possono presentarsi con il classico colore bianco oppure (specie in quelli più moderni) con una combinazione di due o più colori facilmente distinguibili. La loro circonferenza è di 65-67 cm e il peso è di 260-280 gr. La pressione interna è di 0,3-0,325 kgf/cm².I palloni da beach volley sono invece leggermente più grandi di quelli da pallavolo (circonferenza 66-68 cm) , hanno una superficie più ruvida ed una minor pressione interna (0,175-0,225 kgf/cm²) mentre il peso è uguale. Possono essere sia bianchi che colorati.Per le giovanili il peso e la grandezza del pallone sono ridotti. Precisamente: circonferenza 63-65 cm e peso 240-260 gr. La pressione interna invece deve essere di 0,3 kgf/cm²Se ti interessano palloni da calcio, basket, pallavolo o beach volley dai un'occhiata al nostro sito e contattaci per informazioni sulle offerte.